La Tanzania è soggetta a notevoli variazioni di marea (fino a 4,60 mt. in certi periodi dell'anno).
Non è del tutto corretto dire che al nord non ci sono le maree e nella costa est invece si, tutta l'isola così come tutta la costa della Tanzania ne sono influenzate in ugual misura.
Quella che varia è la nostra percezione delle maree: la costa nord di Zanzibar è morfologicamente diversa dalla costa est, la spiaggia sprofonda molto più bruscamente e quindi il dislivello risulta minimo. Ad est la spiaggia scende molto lievemente e l'innalzarsi ed abbassarsi del livello dell'acqua è molto visibile.
Questa pendenza minimale associata alle maree è ciò che rende Zanzibar così diversa dai nostri mari e la costa orientale cosi spettacolare: non vi sono mai situazioni di totale assenza d'acqua e nell'arco di circa sei ore la laguna passa da un colore bianco trasparente, al turchese, allo smeraldo striato di blu laddove è attraversata dai canali da sempre usati dai dhow per approdare alla costa.
I momenti di bassa marea offrono l'opportunità di bellissime passeggiate a piedi verso la barriera corallina, dapprima si incontrano le stelle, poi si incontrano i primi coralli e quindi i primi pesciolini tropicali.
Il differenziale di marea maggiore si ha durante le notti di luna piena. Tra ogni estremo di marea intercorrono 6 ore e 30, 6 ore e 55 minuti e quindi vi sono 2 maree massime e 2 maree minime ogni 27 ore circa, ma sempre un po’ più tardi del giorno prima.
A Zanzibar ci sono spiagge bellissime, le migliori lungo la costa orientale e settentrionale dell'isola. Le spiagge della costa orientale sono protette dal reef che si estende al largo del litorale ed hanno una bella sabbia corallina. Qui la sabbia è accecante, orlata da palme e alberi di casuarina e bagnata da acque trasparenti e protette dalla barriera corallina.
La spiaggia di Kiwengwa è una bellissima e lunghissima spiaggia bianca orlata da palme di, a circa 5 km a sud si trova Pongwe, un tranquillo tratto di spiaggia dalle caratteristiche di un vero paradiso tropicale! Inoltre, grazie al fatto di trovarsi in una insenatura parzialmente riparata, ha anche il vantaggio di essere meno soggetto al fenomeno delle alghe. Qui in zona si trova anche Chwaka, un piccolo villaggio di pescatori nella baia omonima.
Ancora più a sud si distende la bella spiaggia di Paje, una lingua chilometrica di sabbia bianca e finissima che si snoda all’ombra delle palme da cocco, fronteggiata da un reef che si trova a 300 metri dalla riva e che, con la bassa marea, permette di ammirare una colorata vita marina.
Vicino a Paje si trova Bwejiuu e a qualche chilometro di distanza c’è la bella spiaggia di Jambiani.
A nord e a sud della spiaggia si osservano dei cumuli rocciosi: sono i maviko ya kamumbi, fatti di gusci di cocco interrati da tre a sei mesi per farli ammorbidire e poi estrarre le fibre che servono per realizzare cordame. Nell’estrema parte sud ovest dell’isola si trova Kizimkazi, una spiaggia spettacolare che offre l’opportunità di imbarcarsi sui caratteristici sambuchi fino ad arrivare in un tratto di mare ricco di delfini e balene. Dalla parte opposta della baia, quasi sull’estrema punta del promontorio, la spettacolare spiaggia di Michamwi fa da cornice a bellissimi resort.
Sull’estrema punta nord dell‟isola si trova la spiaggia di Nungwi, una delle più belle dell’Africa: lambita da acque trasparenti offre tramonti eccezionali.
A Kisimkazi, ad un’ora a sud di Stone Town, si trova il piccolo villaggio e la bella spiaggia dove i pescatori del posto si sono organizzati in modo da portare gli ospiti in barca a vedere i delfini e fare un bagno insieme a loro.
Anche la spiaggia di Mangapwani è molto bella, si trova a circa quindici chilometri a nord di Stone Town ed è fiancheggiata da splendidi alberi che assicurano un’ombra rinfrescante durante le calde giornate. Lungo le spiagge si può osservare la semplice e tranquilla vita degli abitanti locali. Al momento della bassa marea è frequente osservare gruppi di pescatori che si avvicinano alla barriera corallina alla ricerca del pesce quotidiano o gruppi di donne vestite dei colorati parei tradizionali (kanga) che si spostano tra i campi di alghe o raccolgono molluschi e ricci rimasti intrappolati nelle pozze di acqua.
A seconda della stagionalità ci possono essere molte alghe (particolarmente abbondati tra dicembre e febbraio). I locali le raccolgono e le coltivano per esportarle ed in molti villaggi si troveranno esposte ad essiccare al sole.
L’arcipelago zanzibarino è costellato di piccole e bellissime isole rivestite di sabbia candida e contornate da mare turchese. Merita prendere parte ad un’escursione che accompagna i visitatori alla scoperta di lingue di sabbia che compaiono e scompaiono a seconda delle maree; alla ricerca delle foreste di mangrovie dentro le quali è affascinante effettuare un bagno. L’arcipelago inoltre è un vero paradiso per gli amanti del diving e dello snorkelling.
Pemba vanta fondali strepitosi mentre Ungula offre una barriera corallina spettacolare che corre lungo tutta la costa orientale. Da vedere, poi, le piccole isole di fronte a Stone Town, Prison Island e Snake Island particolarmente adatte allo snorkelling e alle immersioni.
Prison Island prende il nome dalle antiche prigioni degli schiavi. Oggi l'isola offre momenti di tranquillità e di pace, qui si può passeggiare, nuotare e prendere il sole. L'isola è anche dimora di enormi tartarughe di terra di centinaia di anni che vivono e si riproducono in questa minuscola riserva naturale.
L’isola di Funguni è formata da banchi di sabbia bianchissima che, in coincidenza con la bassa marea, emergono dal mare dando l'opportunità di fare snorkelling e bagni di sole in mezzo all'Oceano Indiano, in compagnia dei coloratissimi pesci che lo abitano.
Changuu è conosciuta per la sua estesa famiglia di tartarughe giganti, altre isole presentano interessanti rovine dove si può andare a curiosare, mentre altre ancora sono deliziosamente prive di alcunché da fare. Immediatamente al largo della città di Zanzibar si trovano numerosi minuscoli isolotti, molti dei quali sono circondati da attraenti barriere coralline.
Menai Bay, nella zona sud occidentale dell’Isola di Zanzibar, è un’area di riproduzione delle tartarughe marine, ed ha numerose barriere coralline, una grande quantità di vita marina e dense foreste di mangrovie. È possibile fare snorkelling e ed escursioni sul sambuco.
Pemba è rimasta a lungo all’ombra di Zanzibar, la sua vicina meridionale più grande e più potente politicamente. Le due città sono separate da un tratto di mare di circa 50 km, tuttavia pochi sono i visitatori che si avventurano fino a Pemba. Coloro che lo fanno, però, non rimangono delusi: l’isola è verdeggiante e collinosa, e i suoi fondali marini sono tra i migliori per le immersioni di tutto l’arcipelago. Sull’isola aleggia poi un buon odore, infatti il punto di forza della sua economia continua a essere la produzione di chiodi di garofano. E se tutto quel sole e tutta quell’acqua salata non vi soddisfano ancora, sappiate che Pemba è stata a lungo famosa per la magia voodoo e i suoi guaritori tradizionali.